La protezione solare dovrebbe essere la prima soluzione nella lotta al surriscaldamento degli edifici.

Secondo una ricerca scientifica condotta da Guidehouse nel novembre 2021, è giunto il momento di rendere obbligatoria la protezione solare automatizzata nella Direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD).

Una protezione solare intelligente potrebbe ridurre il consumo di energia per il raffreddamento degli ambienti negli edifici europei up% 60 entro il 2050. Potrebbe evitare 100 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 y risparmiare 285 miliardi di euro. Sono questi i risultati della ricerca scientifica condotta da Guidehouse, la prima a confrontare l'impatto della protezione solare con l'uso dell'aria condizionata negli edifici.

 

Según la ES-SO, organizzazione che riunisce il settore europeo della protezione solare, questo studio evidenzia l’urgente necessità di automatizzare la protezione solare per rendere gli edifici più resistenti al clima e più efficienti dal punto di vista energetico. Pertanto, esorta i politici dell’UE a rendere obbligatoria la protezione solare intelligente nel quadro della direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici, come prima soluzione, prima di ricorrere al raffreddamento attivo, come l’aria condizionata, per combattere il surriscaldamento.

Anders Hall, Presidente dell’ES-SO, commenta: “Oggi gli edifici sono i maggiori consumatori di energia in Europa, rappresentando il 40% della nostra energia e il 36% delle emissioni di gas serra. I risultati dello studio Guidehouse sono sorprendenti, dimostrando un potenziale di risparmio energetico fino al 60% nel raffreddamento degli edifici entro il 2050. Questa ricerca sottolinea l’urgenza di agire e stabilire la protezione solare come prima soluzione per combattere il surriscaldamento degli edifici, guardando verso una futuro in cui saranno più resistenti al clima e meno dipendenti dall’energia”.

Il cambiamento climatico porta temperature più elevate e ondate di caldo più intense e durature. Secondo le simulazioni e gli scenari studiati da Guidehouse, se l’ombreggiamento intelligente fosse implementato come prima misura per controllare il surriscaldamento prima di ricorrere al raffreddamento attivo, la necessità di aria condizionata sarebbe significativamente ridotta (si stima che il numero di edifici che richiederanno sistemi di raffreddamento aumenterà del 60%).

In questo contesto, Shady Attia, professore di Architettura sostenibile e Tecnologia delle costruzioni all’Università di Liegi (Belgio), sottolinea che la protezione solare potrebbe contribuire notevolmente al Green Deal europeo. “Attualmente meno del 50% degli edifici sono dotati di sistemi di protezione solare e molti di essi non sono automatizzati. I risultati dello studio Guidehouse confermano che, per il nostro pianeta, la protezione solare è un’opzione molto più efficace dell’aria condizionata”.

Per quanto riguarda le emissioni di CO2, nello scenario preferito proposto dallo studio Guidehouse, circa 100 milioni di tonnellate cumulative di emissioni potrebbero essere evitate entro il 2050. Ciò equivale alle emissioni annuali di CO2 di 22 milioni di automobili. Inoltre, la protezione solare automatizzata può ridurre del 60% l’energia utilizzata per il raffreddamento degli ambienti nel parco edilizio dell’UE. Questo risparmio, pari a circa 870 Terawattora di elettricità, equivale al consumo energetico finale della Spagna, che conta 47 milioni di abitanti.

 

 

Lo studio mostra anche che la protezione solare intelligente è un investimento molto più redditizio rispetto al raffreddamento attivo degli ambienti, poiché farebbe risparmiare fino a 285.000 miliardi di euro da qui al 2050. Questa cifra è simile al PIL di paesi come Finlandia e Lussemburgo messi insieme.

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